Cause, sintomi e cura della cataratta a Bologna

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Il glaucoma è una patologia oculare cronica e progressiva che provoca un danno al nervo ottico, con alterazioni tipiche della testa del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose retiniche.
È spesso associato a un
aumento della pressione oculare, uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della malattia.

Il glaucoma è considerato una malattia subdola, poiché nelle fasi iniziali può essere asintomatica ma, se non diagnosticata e trattata precocemente, può determinare lesioni irreversibili.
Nel tempo può provocare una
progressiva riduzione del campo visivo e, nei casi più gravi, può condurre alla cecità.

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    La più frequente forma di glaucoma (glaucoma primario ad angolo aperto) è per lo più asintomatica, ad andamento lento ma inesorabile e viene spesso riscontrata in occasione di una visita oculistica eseguita per altri motivi.


    I meccanismi attraverso i quali si sviluppa un glaucoma, sono ancora in parte sconosciuti, ma sono stati individuati numerosi fattori di rischio, che si associano alla malattia, tra cui si segnalano in particolare: pressione oculare elevata, età, razza, familiarità, miopia, spessore corneale centrale, e fattori vascolari.

Contatti
Glaucoma

Pressione oculare

L’aumento della pressione oculare rappresenta il principale fattore di rischio nello sviluppo del glaucoma.
Non esiste tuttavia un
valore di pressione “normale” valido per tutti, poiché il livello a cui possono manifestarsi danni al nervo ottico varia da individuo a individuo.

In linea generale, un valore di 21 mmHg viene considerato il limite superiore della normalità statistica, ma alcuni soggetti possono sviluppare danni glaucomatosi anche con valori inferiori.
Studi epidemiologici mostrano che, suddividendo la popolazione in base ai
livelli di pressione oculare, la frequenza del glaucoma aumenta progressivamente nei gruppi con pressioni oculari più elevate.

  • Misurazione pressione oculare

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    Chi ha una pressione oculare sempre al di sotto di 18 mmHg ha un basso rischio di sviluppare un glaucoma. Esistono però glaucomi a pressioni medio-basse (glaucoma sine-tensione) più difficili da controllare. La pressione oculare rimane ancora uno dei fattori di rischio più importanti, e quello che si può correggere più efficacemente con le terapie.

  • Donna che soffre di glaucoma

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Età

La frequenza del glaucoma nella popolazione aumenta in modo significativo dopo i 40 anni di età, senza differenze rilevanti tra uomini e donne.
Per questo motivo è
fortemente consigliato sottoporsi a una visita oculistica di controllo dopo i 40 anni, e ancora prima in presenza di familiarità o di altri fattori di rischio per la malattia.

Il glaucoma può svilupparsi in modo silenzioso e progressivo: si stima che oltre il 50% delle persone affette non sia consapevole di avere la patologia, motivo per cui la diagnosi precoce è fondamentale per preservare la vista e prevenire danni permanenti.

Familiarità

Le persone con un familiare di primo grado affetto da glaucoma presentano un rischio da 4 a 10 volte superiore di sviluppare la stessa patologia rispetto alla popolazione generale.
Numerosi studi hanno infatti identificato
specifici geni associati alla comparsa del glaucoma, confermando l’importanza del fattore ereditario nello sviluppo della malattia.

Per questo motivo, chi ha una familiarità positiva per glaucoma dovrebbe sottoporsi a controlli oculistici regolari, così da consentire una diagnosi precoce e prevenire possibili danni irreversibili al nervo ottico.

  • diagnosi

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Diagnosi

Una pressione oculare elevata non implica automaticamente la presenza di glaucoma.
Esistono infatti numerosi casi di
ipertensione oculare innocua, in cui non si riscontrano danni al nervo ottico.
Per questo motivo, la
diagnosi accurata si basa non solo sulla misurazione della pressione, ma anche sulla valutazione dello stato della papilla ottica (testa del nervo ottico) e sullo studio del campo visivo, che permette di individuare eventuali alterazioni funzionali.

Oggi, grazie a strumenti diagnostici avanzati come OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) e GDX, è possibile rilevare precocemente i segni del glaucoma, anche nelle fasi iniziali della malattia, quando il trattamento è più efficace.
Il
monitoraggio periodico del campo visivo rappresenta inoltre l’esame fondamentale per seguire l’evoluzione della patologia nel tempo e valutare la risposta alle terapie.

Tra gli esami fondamentali per la diagnosi del glaucoma vi è il campo visivo computerizzato, che consente di valutare l’estensione e la sensibilità del campo visivo, individuando precocemente eventuali deficit causati dalla malattia.

Un altro esame di grande importanza è la pachimetria corneale, utile per misurare lo spessore della cornea.
In condizioni normali, la
cornea centrale presenta uno spessore medio compreso tra 520 e 540 micron.
I pazienti con
cornea sottile risultano più predisposti allo sviluppo e alla progressione del glaucoma, mentre una cornea più spessa tende a offrire maggiore protezione nei confronti della patologia.

  • Applicazione gocce oculari

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Terapia

La terapia del glaucoma può essere di tipo farmacologico, parachirurgico o chirurgico, oppure una combinazione personalizzata di questi approcci, in base alla gravità della malattia e alla risposta del paziente.

Il trattamento farmacologico prevede generalmente la somministrazione quotidiana di colliri specifici, da utilizzare per tutta la vita, con lo scopo di ridurre la pressione intraoculare e rallentare la progressione del danno al nervo ottico.

La chirurgia del glaucoma, invece, si basa su procedure come la trabeculectomia – letteralmente “taglio del trabecolato” – che consente di favorire il deflusso dell’umor acqueo e normalizzare la pressione oculare.
Le
tecniche parachirurgiche al laser trovano impiego soprattutto nei glaucomi ad angolo aperto o stretto, e rappresentano un’opzione efficace nei casi in cui la terapia medica non sia sufficiente.

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    Le aree del campo visivo perse a causa dei danni provocati al nervo ottico non possono essere recuperate con nessuna delle terapie. La terapia ha funzione esclusivamente conservativa o preventiva nei confronti di un ulteriore danno della visione ed evitare la cecità. Tutte e tre le terapie hanno lo stesso scopo di facilitare il deflusso dell'umor acqueo dove si è creata un'ostruzione, rimuovendola se c'è, oppure nei punti in cui è più conveniente far defluire la produzione in eccesso di umor acqueo.


    La terapia medica è basata essenzialmente sull'uso di colliri che hanno la funzione di ridurre la produzione di umor acqueo o aumentarne l'eliminazione; il capostipite è stato la pilocarpina, estratto da una pianta tropicale e noto fin dal 1870. Per circa un secolo è rimasto l'unico presidio ma oggi è poco usato a causa di alcuni fastidiosi effetti collaterali. Attualmente sono usati maggiormente i Betabloccanti, gli inibitori dell'anidrasi carbonica, gli alfa stimolanti e le prostaglandine con il capostipite Latanoprost, in commercio dal 1997.

Cause

Nel glaucoma primario, l’aumento della pressione oculare è causato, per motivi non ancora del tutto chiariti, da una produzione eccessiva di umor acqueo oppure, più frequentemente, da una ostruzione parziale delle vie di deflusso all’interno dell’occhio.
Questa alterazione provoca un
accumulo di liquido che, nel tempo, può determinare danni progressivi al nervo ottico.

Quando invece il glaucoma è conseguenza di altre patologie oculari, di traumi, o di un uso prolungato di farmaci cortisonici, si parla di glaucoma secondario.
In questi casi, la malattia deriva da
cause identificabili e richiede un trattamento personalizzato in base alla condizione che ha determinato l’aumento del tono oculare.

  • Perdita visione per glaucoma

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Terapia laser o chirurgica

Quando la malattia glaucomatosa continua a progredire nonostante la terapia farmacologica, è necessario ricorrere a un trattamento laser o chirurgico.
In questi casi, la
terapia laser o la chirurgia del glaucoma rappresentano l’opzione più efficace per ridurre la pressione intraoculare, stabilizzare la malattia e preservare la funzione visiva del paziente nel lungo periodo.